Francesco Gabbani se la prende con i complottisti nell’intervista del Foglio
Noi come Musicaeanima avevamo evidenziato qui e anche qui delle coincidenze legate alla sua appartenenza massonica e alla vittoria del Festival prima che terminasse.
Gabbani deride i complottisti dichiarando:
Oggi si cerca di colmare la solitudine reale con la compagnia virtuale, quindi con le idealizzazioni e con la fantasia. Ed è nella fantasia che le cospirazioni nascono.”
“Lo sai che tutto il mondo è chiuso in un display/
Il Dna dell’umanità viene da lontano/
Che ogni tre respiri sciogli due ghiacciai/
Il telefono ci spia, sono della Cia, il silenzio è d’oro/
Sai che Gandhi era un massone, i Beatles un’invenzione/
E che Adolfo si è salvato, il Titanic mai affondato/
Le catastrofi naturali? Tutta colpa dei Templari/ Scie chimiche e marziani, rettiliani!”.
“Lo sai, la terra è piatta e dominata ormai/
Dalle lobby gay, da banchieri ebrei, un padrone solo?/
E Marilyn ed Elvis vivono alle Hawaii/
Hanno aperto un bar che si chiama Star, fanno affari d’oro/
L’uomo è stato già clonato, fatto a pezzi, resuscitato/ Si può campare a fieno, peggio il latte del veleno!/
Non esiste prova alcuna dello sbarco sulla Luna/ Le piramidi egiziane sono marziane!”
Deride i complottisti mentre ha la copertina del cd con l‘occhio che tutto vede del NWO
La canzone tratta in modo denigratorio tutto ciò che è in parte contestato dai complottisti. Noi più che concentrarci su questi discorsi, che arrivano a trattare argomentazioni molto profonde, piace evidenziare il fatto che è sempre quello: parlare di tutto tranne che di massoneria e famiglie aristocratiche che appoggiano il NWO. Lui sfiora questo concetto dicendo “Sai che Gandhi era un massone” ed è vero. Esistono documenti ufficiali storici che attestavano il suo grado, su come e quando divenne un massone a tutti gli effetti. Il ruolo della massoneria in musica invece si evidenzia in mille maniere. Gabbani l’ha dimostrato proprio transitando una canzone denigratoria sui complotti oltre ad avere una simbologia netta e definita sulle sue copertine. Non è il complotto in se ma è l’atto della ricerca e della contestazione verso le versioni ufficiali che danno fastidio ai chi comanda. Non sapere, non contestare, accettare sempre e credere a chi comanda: ecco cosa conta. Il NWO gode di questa ignoranza e mancata opposizione. Noi facciamo il contrario.
Chi sarà il vero pappagallo? Noi o lui?
David
Seguici anche qui
[…] Francesco Gabbani deride i complottisti? […]
Mi piaceMi piace