Avril Lavigne ha ripreso la sua attività ma molti dubitano che sia davvero lei
I giornali mainstream cominciano a lanciare il sassolino ovviamente bollando tutto come “complotto”
Complotto di chi?
Avril Lavigne: perché qualcuno la crede morta e rimpiazzata da un sosia
Una teoria del complotto ha (ri)preso a circolare in rete. La cantante canadese, dicono i fan, si sarebbe suicidata nel 2003 e sarebbe poi stata sostituita da una ragazza a lei identica
Della fantascienza, con le sue mille e più derive complottiste, finiscono spesso per cadere vittime i volti più noti. Star e starlette delle cui vite si raccontano mirabilie. Così, tra un Paul McCartney rimpiazzato da un sosia e un’isola incredibile sulla quale avrebbero trovato rifugio Elvis, Jimi Hendrix e Janis Joplin, si è trovato posto anche per la povera Avril Lavigne.
Lo spettacolo, però, è dovuto continuare. La casa discografica cui Avril Lavigne faceva capo e la famiglia di lei, il cui dolore è stato forse lenito dai cospicui guadagni, ha perciò deciso di rimpiazzare la ragazza con una sosia. Una tale Melissa Vandella che, identica alla canadese, è stata assunta – inizialmente – per sostituire la cantante nel corso di alcuni appuntamenti ufficiali.
Quando questa, però, si è tolta la vita, la Vandella ha finito per prendere il posto, imparando – come lei – a cantare, sorridere e muoversi. La bizzarra teoria, che nella reale esistenza di Melissa Vandella affonda le proprie radici, ha fatto capolino in rete, dove migliaia di fan hanno cominciato a riesumare vecchie foto. Dicono, questi, che Avril Lavigne negli anni sia cambiata. Il volto è diverso, e diverso è lo stile che la connota. Deve, dunque, essere morta davvero quella ragazzina scapestrata che nel 2002 si dimenava, dark, sulle note di Sk8ter Boy. I fan sono pronti a giurarlo e a nulla vale la smentita che, più volte, è stata data. La teoria del complotto secondo la quale la canadese sarebbe stata rimpiazzata da un clone ha preso piede per la prima volta nel 2004, quando un sito brasiliano ha diffuso la «notizia» e, poco dopo, il suo contrario.
Ovviamente queste “famose teorie del complotto”vengono sempre denigrate non rispondendo mai alla seguente domanda:
” Chi ci guadagna con queste informazioni?”
Continua…