La codifica della musica italiana dal linguaggio criptato- ‘Il gigante e la bambina’ di Ron e Dalla di cosa parlava?

La musica italiana possiede delle tracce davvero strane tra le righe di molti testi interpretati da cantanti insospettabili

Collegandoci agli articoli in corso sulla codifica della musica italiana dal linguaggio criptato, la canzone cantata da Ron e scritta da Lucio Dalla aveva un’origine molto particolare e un testo censurato modificato successivamente


 

Lucio Dalla e Ron di cosa parlavano realmente nel testo de “Il Gigante e la bambina”?

 
 
 
 
 
Lo scrittore blogger Fabio Casalini riporta il seguente articolo:
 
 
 
Correva il 1971.
 
L’Italia divideva la propria attenzione tra l’abrogazione dell’articolo 553 del codice penale, che vietava la produzione e il commercio degli anticoncezionali, e gli omicidi mafiosi di Pietro Scaglione e Antonio Lo Russo.
In quell’Italia, che non esiste più, un ragazzo diciottenne presenta la canzone Il gigante e la bambina alla manifestazione “Un disco per l’estate”. Il cantante era Rosalino Cellamare, conosciuto come Ron, la musica era costruita da Lucio Dalla e le parole provenivano da Paola Pallottino. La canzone fu accolta dal pubblico come una favola per bambini. D’altro avviso i censori Rai del programma “Un disco per l’estate”. Paola Pallottino fu costretta ad apportare grandi modifiche al testo.
 
Nel testo originale era contenuta la frase: ma il gigante adesso è in piedi – con la sua spada d’amore – e piangendo taglia il fiore – prima che sia calpestato. La frase fu trasformata in: ma nessuno può svegliarli – da quel sonno tanto lieve – il gigante è una montagna – la bambina adesso è neve.
 
 
Il gigante è un giardiniere
La bambina è come un fiore
Che stringe forte il cuore
Con le tenere radici
 
La canzone parla, chiaramente, di uno stupro su minori. Gli autori della canzone hanno più volte ribadito che si trattava di uno scritto che prendeva le basi da una storia vera.
Cercando quale sia il fatto di cronaca su cui hanno costruito la canzone, s’inciampa spesso sul rapimento di una bimba di dieci anni, Claudia Bellante di Cavalese, avvenuto nel settembre del 1970. La piccola fu rapita mentre giocava nel parco del paese. Fu ritrovata una decina di giorni dopo, viva, in un’abitazione di Santo Stefano di Cadore. Era stata rapita da uno squilibrato senza figli che voleva avere la compagnia di una bambina. Il rapitore si chiamava Demetrio Bocchi.
Leggendo le interviste rilasciate da Ron, comprendiamo che siamo sulla strada sbagliata.
 
 
E la mano del gigante
Sul quel petto di creatura
Scioglie tutta la paura
È un rifugio di speranza
 
Il primo motivo risiede nel finale della canzone, dove lo stupratore diviene omicida ammazzando la piccola. L’obiezione la potrei conoscere: licenza poetica. Assolutamente vero, Paola Pallottino avrebbe potuto modificare il finale a suo piacimento.
 
Il secondo motivo, e qui abbiamo la certezza della conferma, è legato ad un’intervista rilasciata a Mario Luzzatto Fegiz dove Rosalino Cellamare ammette che “la canzone narrava di uno stupro da parte di un giardiniere che violentava una bambina”. Molto interessante rileggere la risposta che il cantante diede alla domanda: per quale ragione il giardiniere-stupratore doveva piangere? Ron rispose che “si voleva rappresentare la follia del personaggio, che piange poiché crede davvero d’obbedire ad un impulso amoroso nei confronti della poveretta”.
 
 
Del gigante e la bambina
Si è saputo nel villaggio
E la rabbia dà il coraggio
Di salire fino al bosco
 
Il terzo motivo, che ci permette di comprendere d’essere fuori strada quando ci riferiamo al caso del Trentino Alto Adige, lo fornisce ancora Ron rispondendo ad un’altra intervista. Alla domanda, decenni fa lei cantò un pezzo a doppia lettura come il gigante e la bambina, il cantante risponde che“avevo 18 anni e poteva sembrare una favola candida, ma Paola Pallottino aveva scritto il testo ispirandosi ad un fatto di cronaca accaduto vicino a Bologna, lo stupro di una minorenne. Compresi che quella canzone era una bomba innescata solo dopo la censura parziale della Rai. Erano i primi anni settanta e neppure i media parlavano volentieri di certi temi”.
 
Abbiamo tre motivi per affermare che la canzone Il gigante e la bambina non fa riferimento al rapimento di Claudia Bellante di Cavalese: la morte della bimba che nella realtà non avvenne, il riferimento allo stupro da parte di Ron e la collocazione geografica indicata sempre dal cantante. Siamo nelle vicinanze di Bologna e non in Trentino Alto Adige.
 
 
Il gigante e la bambina
Li han trovati addormentati
Falco e passero abbracciati
Come figli del Signore
 
L’ultima curiosità legata alla canzone fa riferimento al fatto che non fu Dalla a cantarla per primo. Paola Pallottino ammise che “mi fece inquietare che lui – Lucio Dalla – avesse preferito darla a Ron, mentre io la consideravo adatta ad una personalità già forte come la sua”.
 
Ma il gigante adesso è in piedi
Con la sua spada d’amore
E piangendo taglia il fiore
Prima che sia calpestato
 
Le ricerche sono state complesse e non conducono ad una risposta definitiva.
Con ottime possibilità possiamo scartare l’evento della bimba del Trentino Alto Adige come base per il testo della canzone: la bimba fortunatamente fu ritrovata in vita, mentre la canzone si conclude con l’uccisione dell’ostaggio da parte del predatore sessuale.
Ron ammette che Paola Pallottino scrisse la canzone riferendosi ad un evento accaduto nelle vicinanze di Bologna. Non ho trovato riferimenti a casi di stupri con uccisione della piccola vittima.
Un fatto in quel periodo catturò, purtroppo, l’attenzione degli italiani come dalla morte della povera Wilma Montesi non accadeva.
Quell’evento però non avvenne nelle vicinanze di Bologna, ma bensì nella zona di Viareggio.
Il caso divenne nazionale con implicazioni nella politica locale.
Molti mostri furono sbattuti in prima pagina, come ai tempi del povero Girolimoni.
Forse quell’evento, che stordì l’immaginario collettivo, è alla base della canzone?
Ron potrebbe essersi scordato la zona geografica nella quale avvenne lo stupro con relativo omicidio?
 
 
 
 
 
Rispondendo alla domanda iniziale la canzone si riferisce senza alcun dubbio ad un abuso di un giardiniere ai danni di una bambina. La musica italiana innocentemente  faceva sembrare tutto come un’insospettabile canzone d’amore delicata mentre il testo ci racconta altro.
 
 
 
 
Fonti
 
 
Fabio Casalini
 
Bibliografia
Il Trentino – Paese scosso: incredibile – 31 marzo 2004
 
Mario Luzzatto Fegiz – Intervista a Ron – Corriere della Sera, 9 febbraio 1996
 
Borrelli Lorella – Intervista a Paola Pallottino. Scrivevo le canzoni pensando a lui – Il Resto del Carlino, 3 marzo 2012
 
Il Tempo – La battaglia di Ron: duetto con le stelle per i malati di SLA – 13 marzo 2016

https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/2017/03/il-gigante-e-la-bambina-racconta-di-uno.html

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6 pensieri su “La codifica della musica italiana dal linguaggio criptato- ‘Il gigante e la bambina’ di Ron e Dalla di cosa parlava?

  1. Il significato nascosto di un testo non dovrebbe mai essere censurato.. Alle volte ho l impressione che in Italia si difendono tutti tranne i bambini.. La pedofilia é impronunciabile anche ora,chissà perché. Magari “giardiniere” é una metafora, come la canzone..

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    1. Grazie per il commento. Non sappiamo, tuttavia capire a ritroso la storia della musica italiana indica che delle canzoni sono state modificate nel tempo per coprire il loro reale significato.

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  2. Oggi sono più sottili come ad esempio la canzone Rolls Royce, oggetto di critica per Sanremo. Oppure vengono abbinati a video musicali con chiari doppi significati anche se la canzone, di per sè, non abbia nulla di particolare. L’utilizzo della canzone da classifica è sempre fatto per un fine.

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