Avril Lavigne- Head above water – la recensione

La vera Avril Lavigne torna con il nuovo disco a sorpresa ‘Head Above Water’

 

La storia del sosia Vandella è stata utilizzata come leva pubblicitaria?

 

 

Un dato di fatto forse c’è ovvero che la voce di Avril è nettamente migliorata. Vediamo il resto. Infatti la storia di Melissa Vandella, descritta anche nel nostro blog, ha sollevato diversi dubbi sulla sua autenticità ma altrettanta curiosità tanto che utilizzarla è stata una buonissima leva pubblicitaria da parte della cantante.

In Canada solo Céline Dion aveva fatto meglio di lei. II presunto complotto che la vede sostituita da un sosia già dal secondo album, milioni di copie vendute, di visite su You Tube e il fatto oggettivo che Avril è veramente una bella donna, la rendono una star a prescindere.

La sua partenza roboante punkeggiante e la sua storica collaborazione con il cattivissimo Manson (o Nicolas Cage per gli amici) fece assumere un barlume di  presunta cattiveria nella ragazza. Invece la situazione si è spenta e la rockettara mezza metallara/punk è lentamente sparita tra i meandri del nulla. Infatti la sua malattia la fece scomparire dalle scene con la comparsa in tutte le trasmissioni di Melissa Vandella, attrice pluripremiata e che ha sempre ammesso di essere la double di Avril.

Arriviamo al 2019 con questo ‘Head Above Water’che sa tanto di pop commerciale tanto amato dalle star come Lady Gaga, esattamente come la canzone stessa. I rocker si possono dimenticare della canzoni come “Bad Girl” oppure ” I can do better” e “Complicated”. Il singolo “Dumb Blonde” invece troviamo un forte riferimento alle band come i  Within Temptation con Xzibit di”And We Run“. Il pezzo piace e sembra tirar fuori quella carica tanto care alle band di power commerciale femminili. Una canzone discreta. La voce migliora nettamente in “Breathe Underwater” dove la Avril sfodera una bella prova vocale ma certamente aiutata da diversi effettini da studio.

I Fell in Love With The Devil” pompa un po di più’ ricordando qualche amata chitarra elettrica. Intro di archi, pianoforte e chitarre elettriche per “It Was In Me e “Warrior” che alternano delicatezza, epicità su una base pop dominante.

Il disco sembra essere formato da una serie di canzoni che  potrebbero esplodere con energia mentre si spengono nel commerciale. Terminando il disco ha una buona sufficienza per il livello globale di produzione, di intuizione musicale derivante dalle classifiche mondiali ma merita un’insufficienza per la sua energia trattenuta e che poteva ancora dare Avril. Possiamo parlare semplicemente che la casa discografica impersonata dalla BMG ha prodotto un disco che da un occhio al passato ma cresce pochissimo verso quel pop dorato alla Cèline Dion vecchia maniera.

Per i nostalgici non è adatto, per chi ama le belle donne che cantano alla Cèline Dion o Lady Gaga assolutamente sì.

 

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