Come si trasmette l’emozione in musica?
Come possiamo scrivere i colori delle nostre sensazioni?
Lo spartito e’ formato da macchie nere su un foglio bianco. Tanti possono eseguire un brano ma pochi sanno dar vita a quelle note. Quante volte abbiamo ascoltato musica e cover suonate da strumentisti eccezionali ma non ci hanno trasmesso nessuna emozione? Cosa c’è dietro l’emozione vera di un pezzo? Esistono molti fattori.
Infatti la musica può’ essere eseguita in maniera soddisfacente solo da un essere umano e’ un fatto cosi’ ovvio che nessuno può negarlo eppure le sue implicazioni non sono capite più di tanto. Affascina l’idea che i nostri istinti prettamente umani e quindi soggettivi riguardo alla musica possano essere amplificati oppure sublimati al beneficio dell’esecuzione musicale stessa. La negazione in musica è arte divina forse alchemica. La negazione nasce quando dobbiamo eseguire delle note che non ci sentiamo dentro e che non fanno parte della nostra armonia interiore.
Non è forse arrogante il musicista che antepone le proprie idee tanto da sovrapporre il suo contenuto e distorcendo il contenuto musicale di un’ opera qualsiasi genere esso sia?
Cosa serve per eseguire in maniera giusta una cover? Non serve una negazione di sé stessi? Quale libertà’ di espressione ha il musicista? Se poi vuole o deve eseguire una partitura complessa di un compositore cosa deve fare? Bisogna saper leggere o scrivere uno spartito.
Si cercano spesso delle risposte ma alla base ci deve essere impegno, studio di teoria musicale e pratica dello strumento unita alla conoscenza dello spartito, argomento tabù per moltissimi.
Manca anche un’altra cosa: la negazione di sé. Infatti prima di scrivere una musica eccezionale un musicista autore e compositore creerà un nuovo spartito che altri dovranno studiare. Li servirà una nostra rinuncia, una concentrazione quasi matematica e una conoscenza esatta della simbologia musicale. Quante risposte si possono cercare in una composizione? Quanto tempo ci e’ voluto idearlo e scriverlo correttamente? Uno spartito sa trasmettere emozioni o solo l’esecuzione lo farà?
Se per intuizione, cosa rara per molti musicisti, abbiamo in testa tutto lo svolgimento musicale, come potremo mettere per iscritto se non tramite lo spartito? Dove si trova il limite della negazione del musicista? L’intuizione e’ la prima parte ma la negazione è la sua controparte, il suo yin e yang, in maniera profonda connessi senza che uno non possa esistere senza l’altro. La scrittura completa delle nostre idee passa per questo foglio a righe che moltissimi credono non serva più di tanto.