Mark Morton il chitarrista dei Lamb of God spiazza tutti con un EP acustico
Dolcezza tra gli accordi e un’incredibile melodia dominano ‘Ether’
Tracklist
2. “The Fight” featuring John Carbone (Moon Tooth)
3. “She Talks To Angels” featuring Lzzy Hale (Halestorm)
4. “Love My Enemy” featuring Howard Jones (Light the Torch, ex-Killswitch Engage)
5. “Black” featuring Mark Morales (Sons of Texas)
Recensione
La vita è strana. Anzi, il 2020 è partito in maniera inaspettata per diversi aspetti musicali. E poi arriva un disco di Mark Morton. Ok. E’ il chitarrista dei Lamb of God, suona metallo fumante e duro. Il disco solista invece?
Alla fine, non importa. Gli Lamb of God hanno già annunciato un nuovo album e Mark Morton sta facendo tutto ciò che vuole. È piacevole sentire questo versatile musicista sedersi e suonare direttamente dal cuore senza l’obbligo di trattenerlo. Di solito, 99 volte su 100, il tipo che suona la chitarra acustica a una festa non funziona. Ma ogni tanto, l’intera festa si ferma ad ascoltare. Mark Morton lo raggiunge su Ether, che lo mette già testa e spalle al di sopra di molti altri guitar hero metal.
Il disco del chitarrista dei Lamb of God era ancora inaspettato. Il primo disco da solista di Mark Morton, dello scorso anno, era stato accolto con favore per i suoi solidi riff groove e la sua formazione stellare. Il nuovo EP di Morton, Ether, mantiene gli ospiti ma elimina tutti riff metal per gli strimpellamenti acustici. Allacciate le cinture ragazzacci. È tempo di fare un viaggio in campagna.
In realtà, è ingiusto. Anche se è tutto acustico, Ether lo è al 90%. Evita il confine tra indie, folk-rock. No sul serio. Se non fosse associato il nome di Mark Morton, potresti confonderlo con il nuovo disco di un esordiente chitarrista al quale piace il country, la melodia e tutto quello che è lontano dai Lamb of God. Non male, ma un cambiamento sbalorditivo di tono, suono, immagine praticamente tutto. Ci piace. Davvero. ‘Black’cover dei Pearl Jam a chiusura. Magia.
Buon ascolto!