Il primo progetto di Grimes come pop star
La sua genuinità brilla attraverso la narrativa contorta dell’album ‘Miss Anthropocene’
Recensione
Da quando è emersa dieci anni fa come un genio fai-da-te della scena musicale di Montreal, Grimes, pseudonimo di Claire Elise Boucher è diventata famosa per la sua produzione sperimentale che spesso scambiava dei testi riconoscibili con trame vocali ultraterrene e sintetiche. Le parole che cantava non si riflettevano in ciò che rendeva la sua musica così affascinante: era il modo in cui usava la sua voce per imitare il canto delle balene o il canto degli alieni, una futurista che reinventava le voci trasfiguranti di Enya e Mariah Carey sopra irresistibili melodie. Sì, Grimes ha sempre voluto essere una pop star ma secondo i suoi termini creativi.
Ed ecco quindi ‘Miss Anthropocene’ come il quinto album dei Grimes ma è la sua prima volta come pop star assoluta. Ovviamente dietro questo c’è il denaro, accelerato dalla sua relazione con il miliardario tecnologico Elon Musk. Grimes vuole parlare della crisi climatica come se fosse interessata realmente a questo. “Volevo rendere divertente il cambiamento climatico” ha detto nelle interviste sul suo profilo Instagram. Quindi Grimes sta usando le tematiche tanto care all’èlite ma con fantasia, malvagità e iconografia pop per tentare di interagire con la realtà.
Il risultato è un disco più cupo del suo lavoro precedente ma affascinante. ‘Miss Anthropocene’ è la distruzione intenzionale di quella concezione di sé che aveva prima. Grimes chiama il suono “ethereal nu metal” e l’atmosfera è coerente per il personaggio pensieroso, a volte cinico, che ha condiviso con il suo pubblico nell’ultimo decennio. Il disco in sé stesso contiene delle conturbanti vocals con musica quasi ipnotica. Le tematiche, lasciamo perdere. Cavalcare la moda del cambiamento climatico non rende migliore un prodotto del genere. Forse è il tributo al portafoglio di Elon Musk.
Tracklist
So Heavy I Fell Through The Earth | 6:08 |
Darkseid | 3:44 |
Delete Forever | 3:57 |
Violence | 3:41 |
4ÆM | 4:31 |
New Gods | 3:16 |
My Name Is Dark | 5:56 |
You’ll Miss Me When I’m Not Around | 2:42 |
Before The Fever | 3:37 |
IDORU | 7:12 |
Disco inaspettato, alienante ma speranzoso ed originale.
2 pensieri su “Grimes ‘Miss Anthropocene’ – la recensione”