Prince: quattro anni dopo – i conti ancora non tornano

Il 21 aprile ricorre l’anniversario della scomparsa di Prince

Un assordante silenzio da parte del mondo della musica per questo artista storico scomparso in maniera tutt’altro che chiara

 

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Il simbolo di Prince

 

Quando muore un artista valido, il mainstream lo ricorda. A distanza di anni, possiamo vedere degli speciali dedicati a questi cantanti. Due giorni fa l’evento mondiale ‘One World Together at Home’ vicinissimo alla data della sua scomparsa. Invece per Prince cosa è accaduto? Qualcosa di molto diverso, neanche una parola.

Abbiamo rilevato nel tempo trascorso un totale disinteresse del music business nella memoria per un artista di tale rilievo, segno inequivocabile di disturbo a qualcuno nei piani alti. Consideriamo Prince ancora oggi un personaggio creativo, vero, che non aveva affatto problemi con la droga e si era schierato contro dei colossi e la sua coerenza l’ha portato alla morte.

I suoi ‘sbagli’

 

1) Prince odiava le majors discografiche;
2) Prince aveva fatto distruggere tutte le copie di un suo album prima del lancio (“The Black Album”);
3) Prince aveva adottato un simbolo per non dover rispettare i contratti-capestro;
4) Prince distribuiva nei circuiti che sfuggono alle major oppure REGALAVA il suo disco, con abbinamenti editoriali a riviste di settore;
5) Prince si dipingeva la scritta “SLAVE” (schiavo) sulla guancia. Prince, con la parola “Slave”, scritta sul suo viso comparve la prima volta al Rockefeller Plaza di New York il 9 luglio 1996.

6) Prince suonava praticamente ogni strumento musicale;
7) Prince ha centinaia di tracce inedite incise, suonate ed editate da lui stesso negli armadi di Paisley Park;
8) Prince non ha figli, non aveva eredi;
9) Attualmente non era sposato;
10) Prince era nella giusta età per morire: si diventa ancora un mito immortale a 57 anni;
11) I diritti di sfruttamento della sua immagine e delle sue opere dell’ingegno sono di proprietà delle majors del disco almeno per 90 anni (trust);
12) allo stesso modo sono i diritti di sfruttamento di ogni gadget, foto, t-shirt, portachiavi, cappellini…sono delle majors del disco americane;
13) Prince era sotto contratto-capestro con Warner Music dai suoi inizi, nel 1977, aveva appena 18 anni. Solo dopo l’Oscar con “Purple Rain” Prince fu capace di riportare parte del suo talento nella sua diretta titolarità. Fondò la Paisley Park ma la Warner si tenne tutta la distribuzione delle sue opere e la parte commerciale, di fatto entrando di forza nella sua società e dominandone il business. Attraverso Warners e parte della sua Joint venture, la Sony Records entro nell’affare e in Paisley Park. La tirannia contrattuale era così raddoppiata;
13) da quel momento cominciò la sua battaglia ancora più feroce contro il monopolio della Musica e dei Talenti. Eliminò il nome, sfuggendo ai contratti e si fece chiamare solo “Symbol”. Fu un bel colpo per la Warner che aveva tutti in contratti intestati a quel nome d’arte, poi “Squiggle” (scarabocchio) e poi ancora “the Artist Formerly Known as Prince” (“l’Artista una volta noto come Prince”);

14) quando George Michael si ammalò e definì in quell’occasione il suo contratto con Sony Music “una schiavitù professionale”, Prince gli fu accanto sostenendo con la sua esperienza la battaglia del cantante britannico;
15) Prince non riusciva ad uscire da questa trappola contrattuale e ne soffriva enormemente. Pensò allora di pubblicare una serie rapidissima di dischi, per uscire dal vincolo stabilito dal patto con le majors (evidentemente c’era un numero di LP stabilito per quantificare la durata del rapporto commerciale). Molti furono dei FLOP voluti a lui interessava che la sua Musica fosse di nuovo sua.
16) negli anni seguenti con la Warners che gli correva appresso a suon di avvocati, perchè rimanevano inosservate molte clausole contrattuali, Prince cominciò a pubblicare con piccole etichette e distributori cambiandone di continuo;
17) dati gli scarsi successi (la distribuzione quella vera è nelle mani del monopolio e gli indipendenti non possono nulla contro quell’immenso stra-potere), Prince firmò un contratto con la NPG che in parte era posseduta da Warners, anche per fermare le decine di cause che gli erano state mosse;
18) nel frattempo Prince “disobbediva” ancora pubblicando tracce che vendeva online a privati, tranne poi chiudere gli account di download dopo poche settimane e firmando accordi con il giornale “The Mail on Sunday” per la distribuzione GRATUITA dei suoi dischi tramite abbonamento editoriale. Il prezzo per scaricare la sua musica dai suoi account era volontario…c’era scritto “Pay what you like” (“Paga quanto desideri”);
19) Prince voleva indietro la sua Arte da chi se ne era impossessato senza diritto e per scopo di PURO LUCRO. Cominciò così la sua battaglia contro Internet denunciò YouTube ogni qual volta permetteva ad un utente di caricare un suo video live o una traccia dei suoi album. Oggi ne restano solo una decina si e no girati col cellulare o molto datati. Lo stesso fece con ITunes e con altre piattaforme di distribuzione a pagamento di musica;
20) Prince era un GENIO EROICO e il suo TALENTO era solo SUO!

 

Prince aveva dei motivi sufficienti per essere ucciso?

 

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6 pensieri su “Prince: quattro anni dopo – i conti ancora non tornano

  1. Senti ma che mi dici della sorella di Prince di cui nessuno conosceva l’esistenza prima che lui morisse?
    Ora mi sfugge il nome ma è l’unica sorella che pare Roger Nelson alias Prince avesse….sai che c’è parecchia gente in giro convinta che si nasconde proprio Prince stesso sotto il trucco e le vesti della presunta sorella anche lei guarda caso artista, guarda caso che compone canzoni alla Prince e quando canta suona persino come lui….

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    1. La storia della sorella è stata sempre una difficile da capire, un suo alter ego per aggirare la casa discografica oppure una persona reale? La documentazione in rete è pochissima. Grazie per il commento

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  2. Secondo me la sorella fantomatica è lui. Non sarebbe la prima volta che un musicista stanco della sua vita inscena la morte e poi torna sotto altre spoglie. Poi dai, una sorella che fa tutto uguale a lui….e che porta magari pure i suoi tacchi 😆

    Piace a 1 persona

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