La serie di Netflix più vista nel mondo- la colonna sonora
Una soundtrack colma di emozioni in bilico tra vita illusoria, droghe e criminalità
Tracklist
Out of time man –Mick Harvey
Who’s Gonna Save My Soul – Gnarls Barkley
A Horse With No Name – America
Banderilla – Calexico
Crapa Pelada – Quartetto Cetra
Dead Fingers Talking – Working for a Nuclear Free City
Apocalypshit – Molotov
Didn’t I – Darondo
Pick Yourself up – Nat King Cole, George Shearing
Black – Danger Mouse e Daniele Luppi
Stay On the Outside – Whitey
Bonfire– Knife Party
El Paso – Marty Robbins
The Hole – Glen Phillips
Negro Y Azul: The Ballad Of Heisenberg– Los Cuates de Sinaloa
Red Moon – The Walkman
Zungguzungguguzungguzeng – Yellowman
Baby Blue– Badfinger
Tamacun – Rodrigo y Gabriela
Uh – Fujiya & Miyagi
1977 – Ana Tijoux
DLZ – Tv On the radio
Come tutte le serie di più di dieci anni fa, andate in onda in chiaro, anche Breaking Bad precorre i tempi e ci regala una colonna sonora senza precedenti che sarà difficile da eguagliare ancora per molti anni a venire. La cura maniacale voluta dal regista e produttore Gilligan e dal music supervisor Thomas Golubić fanno sì che tutti risulti perfetto, collegato, “scientifico” così come la purezza della Meth blu prodotta da White.
La stessa sigla composta da Dave Porter che si è occupato delle musiche originali, doveva racchiudere in sé, la schizofrenia del protagonista e un richiamo ai ritmi del luogo in cui si svolge la serie: il New Mexico. Ogni brano è scelto e posizionato nella casella giusta e rende indimenticabile ogni momento della serie che accompagna. Come dimenticare Who’s gonna save my soul now? Quando Jesse e Walter si accorgono di essere andati troppo oltre, si guardano indietro e… : “chi salverà la loro anima ora?”
Un pensiero su “‘Breaking Bad’ Soundtrack”