21 marzo 1980 ‘Nero a metà’ Pino Daniele

Sono trascorsi oltre quarant’anni dalla pubblicazione di una delle pietre miliari della musica leggera italiana: “Nero a metà”, il terzo lavoro in studio di Pino Daniele rilasciato il 21 marzo del 1980. Reduce dai suoi primi due dischi, “Terra mia” del 1977 e “Pino Daniele” del 1979, il cantautore e musicista napoletano gode ormai di una riconosciuta popolarità internazionale, nonostante la sua giovanissima età, pensate che alla data di pubblicazione dell’album ha compiuto venticinque anni da soli due giorni.

Ad affiancarlo in questa raffinata opera, alcuni dei musicisti di maggior talento della scena musicale nazionale: James Senese al sassofono, Gigi De Rienzo e Aldo Mercurio al basso, Rosario Jermano alle percussioni, Agostino Marangolo e Mauro Spina alla batteria, Ernesto Vitolo alle tastiere, Tony Cercola e Karl Potter alle percussioni, Bruno De Filippi all’armonica ed Enzo Avitabile ai cori. Il risultato? Una miscela di classe e di poesia, impreziosita dalle doti chitarristiche e canore dello stesso Pino Daniele.

L’artista rinnova il suo impegno nei confronti della canzone partenopea, per interi decenni relegata strettamente all’opera e al bel canto, trovando nuove soluzioni per certi versi rivoluzionarie, rileggendo sonorità di matrice statunitense pur rispettando la tradizione classica del nostro Paese, assimilando e mescolando il linguaggio tipico del jazz alla nostra bella melodia, tra i primi ad aver avuto questa lungimirante intuizione.

Tra i brani di punta del disco, spiccano le tre gemme “Quanno chiove”, “A me me piace ‘o blues” e “A testa in giù”, indiscussi capolavori che esaltano l’intero lavoro, assieme ad altri pezzi memorabili come “I say i’ sto ccà”, “Nun me scoccià”, “Appocundria”, “Musica musica”, “Sotto ‘o sole” e “Alleria”, tessere di un mosaico fatto di colori e di sfumature, il tutto arricchito da sonorità suadenti, romantiche, mediterranee, morbide, rassicuranti, calde, avvolgenti e ancora oggi contemporanee.

In sintesi, “Nero a metà” è un gran bel disco, intuitivo dalla prima all’ultima nota, ispirato dalla prima all’ultima parola. Pino Daniele calibra alla perfezione solarità e malinconia, le due facce che da sempre contraddistinguono il volto e l’anima della sua Napoli, stimolando la creatività delle generazioni che lo hanno seguito, grazie all’istinto geniale e ad una timbrica senza tempo, che possiamo considerare unica nel suo genere, oltre che un vero e proprio marchio di fabbrica.

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