Cosa rappresenta questo simbolo per il leader dei Red Hot Chili Peppers?

Antony Kiedis, cantante ed autore di molti testi della famosa band Red Hot Chili Peppers, è un cultore dell’esoterismo derivante dal culto sciamanico e non solo. Infatti i suoi tatuaggi, alcuni testi delle canzoni, l’uso di alcune immagini ci fanno capire che la sua non è solamente una passione.

La spiegazione della copertina del disco ‘Californication’, il suo testo e il relativo video hanno avuto migliaia di visualizzazioni per il nostro blog. Le domande che hanno generato sono moltissime e la curiosità ha anche spinto molti a cercare da soli delle argomentazioni oltre la musica stessa dei Red Hot Chili Peppers.
Cominciamo nel chiarire che Antony Kiedis è un vero musicista, attento alla salute e al suo corpo ma ha anche una profonda conoscenza di simbologia. Infatti i suoi testi sono spesso con più gradi di lettura come ad esempio per la canzone ‘Monarchy of the roses’. Premesso questo, perchè il cantante ha voluto inserire il rospo nella copertina?
Nel corso di una ricerca su questo animale particolare, è stato notato che il rospo viene sempre menzionato, dalle civiltà primordiali fino ad arrivare ai nostri giorni, sotto varie forme.
Novemila anni fa, nelle culture pre-indoeuropee dell’antica Europa, dell’antica Anatolia e del Mediterraneo, la Dea Madre veniva raffigurata come un rospo.
Le raffigurazioni del rospo e dell’ibrido donna-rospo nel corso dei millenni fino al giorno d’oggi vengono sempre associate alla Madre Terra, simbolo di fertilità e maternità, ma anche di morte e quindi di rigenerazione all’interno dei cicli del tempo.
Anche nel Nord che nel Sud America sono presenti un insieme di miti che mettono in relazione il rospo con la terra come rappresentazione animale della Dea Madre Terra, contemporaneamente distruttrice e generatrice della vita. Le civiltà dell’America centrale vedono il rospo come dualità, benefico divoratore, che si trasforma in una sciamana femmina padrona della terra e del fuoco, creatrice delle arti magiche come delle arti pratiche dell’agricoltura che lei ha donato all’umanità attraverso la mediazione di un eroe mitologico.
In una leggenda azteca, la rana era origine dell’intero universo: Quetzalcoatl, il dio serpente-uccello e Tezcatlipoca, il dio mago-giaguaro, la trovarono nel mare primordiale. Ne divisero il corpo a metà e con esso crearono il cielo e la terra. Nelle tradizioni dell’America precolombiana la rana era portatrice di salute, teneva lontano il male e le energie negative. La dea Ceneotl, patrona delle nascita e della fertilità, era rappresentata come una rana.
Presso gli Olmechi, promotori di quella che è considerata la cultura madre dalla quale originarono le diverse civiltà messicane, i reperti archeologi hanno evidenziato l´ossessionante presenza dell´immagine del rospo, accanto a quella del giaguaro, nell´iconografia religiosa e mitologica . Nel centro cerimoniale di San Lorenzo è stata rinvenuta una grande quantità di resti ossei di Bufo marinus, conservate in cavità isolate e rappresentanti chiaramente resti di pranzi rituali, o, meglio, di “comunioni” sacramentali a base di rospi.
Musicaeanima.com
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