L’adagio in Sol Minore di Albinoni non sarebbe altro che uno dei primi plagi della storia musicale?
Un capolavoro della musica classica fu l’adagio in Sol Minore. La versione ufficiale reputa Tomaso Albinoni il suo creatore ma la storia non torna. Infatti leggiamo come potrebbe essere nato, considerata anche una seconda versione.
L’origine del plagio
Bene la seconda versione è questa: ci fu un incendio e dei lavori di Albinoni andarono perduti durante la seconda Guerra Mondiale per la distruzione da parte degli alleati della Libreria di Stato Di Dresda. Molte partiture originali andarono bruciate. E l’adagio in G minore? Ed è proprio da questo evento che inizia l’arcano relativo al famoso adagio.
In quegli anni, c’è un noto musicologo romano, Remo Giazotto, che acquista meriti accademici studiando e catalogando la musica barocca, con particolare riferimento all’opera di Albinoni. Costui dichiarò di essersi imbattuto in una serie di frammenti di composizione del musicista veneziano, ritrovati proprio tra le macerie della biblioteca di Stato di Dresda, in base ai quali sarebbe riuscito a ricostruire un movimento lento di sonata (o di concerto) in sol minore, per archi e organo: il famoso adagio di Albinoni, appunto.
In realtà, qualche tempo dopo, e per l’esattezza nel 1998, anno della morte del “fantasioso” musicologo, si scoprì che l’adagio di Albinoni altro non è che una composizione originale dello stesso Giazotto, poiché nessun frammento o registrazione è stata mai trovata in possesso della Biblioteca Nazionale Sassone. Come abbia fatto Giazotto (peraltro accusato poi di aver manipolato anche partiture vivaldiane) a convincere per circa quarant’anni il mondo accademico dell’autenticità dell’adagio, resta un mistero.
Infatti nelle opere dello sconosciuto Giazotto, dopo anni di ricerche non è stato ritrovato alcun frammento di questo opere di Albinoni. Giazotto sfruttò la fama di Albinoni per la sua eccelsa creazione musicale? Oppure Giazotto ebbe premura di nascondere queste opere proprio per non mostrare la partitura?
Il vero falso più famoso della storia musicale
Di certo, quello perpetrato dal musicologo ( a questo punto direi anche musicista, romano) è uno dei più clamorosi falsi della storia della cultura italiana (ai pari, credo, delle teste di Modigliani falsificate da quattro buontemponi livornesi). Una meraviglia, insomma, con cui Albinoni, pur non avendo meriti, è riuscito a scrivere il proprio nome nell’immaginario collettivo dell’umanità. Riassumendo Giazotto potrebbe essere la vera mente dietro la composizione dell’Adagio utilizzando il fatto dell’incendio e la fama di Albinoni.
E’ tanto coinvolgente ed emozionante da essere stata inserita nella colonna sonora di svariati film (Gli Anni Spezzati di Peter Weir su tutti), da essere stata utilizzata o reinterpretata da molti musicisti rock (i Doors nell’album An American Player del 1978), e da aver accompagnato eventi ufficiali, quali i funerali di Enrico Berlinguer nel 1984 e Margareth Thatcher nel 2013.
Il plagio in questo caso si realizza sfruttardo l’immagine di un compositore famoso pur avendo creato un capolavoro assoluto. Rappresenta un vero paradosso.
Chiunque sia l’autore il risultato ha superato la prova del tempo!
Musicaeanima.com
Seguici anche qui
Supporta Musica
Remo Giazotto Roma 4 settembre 1910-Pisa 26 agosto 1998
Tomaso Giovanni (Zuane) Albinoni Venezia 8 giugno 1671-Venezia 17 gennaio 1751
2 pensieri su “L’adagio in Sol Minore di Albinoni fu il primo plagio della storia?”