Una sana dose di critiche all’ultimo disco degli Iron Maiden



Riporta una testata:

Partiamo dall’unico lato positivo di Senjutsu: è meno peggio di The Book of Souls. Questo me lo rende più gradito? Niente affatto. D’altronde “meno peggio” non vuol dire che sia decente o passabile comunque, vuol dire esattamente che puzza di merda meno dell’altro, ma per puzzare puzza eccome. Non condivido affatto tutto il gasamento per questo ultimo aborto maideniano, come non condivido certo quello per i Maiden millennial più in generale, il che non vuol dire però che non lo capisca: lo capisco eccome.

Capisco benissimo il metallino ventenne (o meno) che vuol appropriarsi a forza di un mito che, per tristi fatti d’anagrafe, non ha potuto vivere in prima persona, come capisco l’entusiasta quarantenne (e oltre) che non vuol mollarli nemmeno sotto minaccia armata perché dopotutto Steve Harris è un po’ suo padre e Bruce Dickinson sua madre (bellissima e un po’ puttana). Capisco tutto. Capisco perfino i fan club ufficiali che sbroccano e scrivono che questi Maiden sono l’evoluzione (sic) di quelli precedenti e chi non è d’accordo si faccia da parte perché non è un vero fan. Ripeto: capisco tutto. Capisco che coi sentimenti non si ragiona, che gli affetti non si quadrano. Perfetto. Però, vedete, qui mi pagano un lauto TOT per scrivere quello che penso, e oggi è l’ennesima giornata di duro lavoro che troverò ben retribuita su un conto corrente tenuto alle Bahamas. Quindi quello che penso è che la rovina dei Maiden non è Steve Harris, non è Kevin Shirley, non è nemmeno Janick Gers o qualcosa di collegabile direttamente al gruppo, no: la rovina dei Maiden siete voi, e per questo meritate tutto il mio appassionatissimo disprezzo. Voi che ascoltate col cuore e non con le orecchie, voi che glorificate qualsiasi porcata purché sia la loro porcata, voi che pur di giustificare l’ingiustificabile cianciate di evoluzione a vanvera, razza di abbrutiti, VOI siete il cancro terminale che giorno dopo giorno pianta i chiodi sulla bara in cui avete ficcato i Maiden a forza da Brave New World in poi.

Troppo bene fa male, e gli Iron Maiden del 2021 sono la dimostrazione plastica di quanto scrivo. Ma se non ve ne rendete conto coi vostri figli, con le vostre fidanzate, coi vostri fidanzati, con vostra moglie, marito, compagno/a o quello che è, potreste mai rendervi conto di quanto fate male al vostro gruppo PREFERITO? E certo che no. D’altronde se i Maiden sono il vostro gruppo preferito, e lo sono OGGI, il motivo è appunto che non ascoltate con le orecchie, e di fatto lo fate in maniera acritica, prendendo per buono (e magari fosse solo buono) quello che vi passa il vecchio Steve Harris, persino ringraziando l’Onnipotente che c’è ancora, così che al prossimo tour potrete ancora andare sotto al palco (i più fortunati) a zompare con Steve e gli altri che suonano mentre Janick Gers fa i numeri da scimmia albina epilettica.

Questa cosa che ormai hanno di media sessantacinque anni e tutte le ciance tipo “ma cosa vuoi aspettarti da gente di quella età?” o “è già tanto che facciano dischi” sono tutte fesserie. Stronzate. Principalmente perché io davvero preferirei che si ritirassero dalle scene (o al limite che si limitassero a qualche tour, tanto per lo più i soldi arrivano da quelli), ma soprattutto perché a quell’età c’è gente che i dischi li fa per davvero, tipo i Black Sabbath (13, ma potremmo parlare anche del solo Ozzy) o i Judas Priest (almeno per Firepower) o vattelappesca. Non è che a sessantacinque anni la vita finisce, forse si scarica un po’ il testosterone ma se vuoi fare hard rock va bene uguale, basta che lo fai a modo così ti diverti pure. Solo che i Maiden non tireranno fuori MAI l’equivalente di un 13, men che meno di un Firepower o qualcosa di degno comunque, ammesso che ne siano in grado, e d’altronde chi glielo fa fare? Cosa frega mai a Steve Harris di darsi un contegno, tronfio com’è (e com’è sempre stato) già di suo e oltretutto ancor più convinto della bontà della merda che produce dal fatto che voialtri stronzi osannate ogni cazzo di flatulenza provenga dalle sue ossute e avvizzite chiappe?

Gli unici problemi ci sono stati quando papà Steve e mamma Bruce (che, ricordiamolo, è un po’ puttana) si sono separati per un paio di dischi e papà se la faceva con un’altra, una grezza chiattona raccattata per strada (Blaze Bayley), ma da quando papino e mammina si sono rimessi insieme e vanno d’amore e d’accordo vi trovate la pappa pronta tutti i giorni (anche se ve la gettano nel truogolo come si fa coi maiali – oink oink), loro magari non hanno proprio questa splendida cera e dormono in letti separati, però a voialtri va bene così perché finché ci sono potete sempre dirgli quanto gli volete bene e abbracciarli, anche se puzzano tanto di quella roba che vi fanno mangiare. Ma è tutto buonissimo, voi lo sapete e chi dice di no non è un vero FANZ!!1!. UP THE IRONS, OINK! 

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5 pensieri su “Una sana dose di critiche all’ultimo disco degli Iron Maiden

  1. Parliamoci chiaro, da metallaro della prima ora tuttora amante della buona musica rock/metal, già mi venivano i nervi quando gli Iron Maiden venivano definiti metal, perché metal lo è Bruce Dickinson da solista, non la band.

    Sono ben 40 anni che sguazzano negli stessi riff, le stesse melodie, canzoni tutte uguali con giusto un riff o qualche nota diversa ma la minestra è sempre, desolatamente la stessa. Insomma hanno trovato la loro gallina dalle uova d’oro e la ripropongono da decenni in varie salse ormai ammuffite e rancore.
    Onestamente non se ne può più di loro, U2, Metallica, e tutte quelle band di qualunque genere che non abbiano più un minimo di ispirazione e bellezza da offrire.
    Ma perché non seguono tutti l’esempio dei REM, che hanno avuto l’intelligenza e la dignità di capire che era finita??

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  2. Quarant’enni? Cinquant’enni e oltre come me. Avevo 13 anni ai tempi di Powerslave e già i Maiden erano al top di tutti i metallari più grandi di me. Allora si diceva che Powerslave era il culmine e dopo avrebbero potuto solo discendere e così è stato…con Somewhere in time, disco ancora bellissimo, la parabola discendente è cominciata e non si è più arrestata…ritrovassero i suoni e il gusto di Power, e lo potrebbero fare, gliela potrei perfino scrivere io qualche canzone, ma o non ci riescono o non lo vogliono fare, e forse nn gli interessa. Cmq sia una band che si arena disco dopo disco in continue canzoni uguali l’una all’altra è già morto….forse il loro Eddie rappresenta questo…uno zombie senza più nulla da dire. Tacessero per un po’ e si facessero vivi solo con qualcosa che solo loro possono fare…ma per ora sono andati…

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