Chi è Travis Scott? Un innocente rapper o un complice del massacro?

 

Travis Scott la sera del 5 novembre 2021 ha compiuto tramite immagini, suoni e canti un rituale di massa dove sono morti oltre un centinaio di ragazzi nello stesso istante.  Fan e  follower lo descrivono come “dispiaciuto” per l’evento ma ignorano il suo passato. Ecco una canzone dal titolo esplicito che ci indica le sue frequentazioni.

Effetto Farfalla (Monarca ovviamente).

Il senso del video mostra solo un lato del progetto Monarch: ricchezza, belle macchine, effetto sballato e donne. Peccato che il progetto Mk Ultra abbia un altro lato: la schiavitù mentale e psicologica. Le schiave e a questo punto gli schiavi Monarch sono alla totale mercé dei loro padroni. Devono far passare certi messaggi, devono esporre certi simboli ed esserne parte attiva senza fiatare. Lui ha fatto di più con Astroworld. Chiunque difenda il rapper da quanto accaduto può solo essere una di due cose: un complice accondiscente oppure una persona totalmente ignorante riguardo al potere magico nero occulto manifestato. I fatti sono chiari: sono morti oltre 100 ragazzi giovani.

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3 pensieri su “Chi è Travis Scott? Un innocente rapper o un complice del massacro?

  1. Tutti i ragazzi presenti al concerto di Travis Scott erano vaccinati, e questo lo sappiamo per certo poiché ci voleva il pass per poter entrare.
    La loro morte improvvisa nello stesso istante non fa che confermare il gravissimo sospetto di cui si parla sia in rete che in ambienti scientifici non allineati, ovvero che il “vaccino” anti Covid contiene nanoparticelle in grado di attivarsi a determinate frequenze per compiere determinati danni a livello dell’organismo, e da ultimo spegnerlo, farlo morire.
    Non a caso mentre loro si accasciavano a terra il rapper cantava in loop uno Yeah, su tono molto basso e sembrava in trance lui stesso.
    Tutto questo è chiaramente controllo mentale, unito a controllo biologico da remoto, e pure magia nera.
    Insomma, stavolta hanno riunito tutto ciò che di diabolico era a loro disposizione.
    Resta da capire a quale scopo sia stato compiuto il sacrificio umano, all’Astroworld, già il nome del posto dice tanto, se poi i morti sono stati 113 o 130 abbiamo la firma di chi ha fatto tale sacrificio, posto che sono sempre loro, qualunque firma appongano.

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