Gli Hellacopters, formatisi nel ’94 a Stoccolma, in Svezia, più noti per il loro passato death metal, sono rimasti fedeli all’hard rock. Sanno in cosa sono bravi e hanno mantenuto il loro corso per quasi 30 anni. Detto questo, è lecito presumere cosa abbia in serbo l’ottavo album degli Hellacopters, Eyes of Oblivion. Uno straordinario mix tra i Motorhead, gli Scorpions e l’hard rock punkeggiante/stradaiolo degli anni ’90.
In ‘Reap A Hurricane’, hanno forse la loro melodia più catchy dai tempi del loro iconico By The Grace Of God. In ‘A Plow And A Doctor’ fa un cenno d’intesa nella direzione di Jimi Hendrix, mentre ‘Positively Not Knowing’ ha un fascino seducente. In ‘So Sorry I Could Die ‘prendono una virata blues, in ‘The Pressure’s On’ qualcosa si avvicina a Springsteen o Tom Petty nella loro forma più da strada. Le loro origini death metal sono scomparse ma sinceramente questo disco, insieme ai precedenti è un grandissimo esempio di musica da ascoltare al massimo con i finestrini abbassati in auto. Soprattutto un disco ispirato e di questi tempi non è poco.

Tracklist
- Reap A Hurricane
- Can It Wait
- So Sorry I Could Die
- Eyes Of Oblivion
- A Plow And A Doctor
- Positively Not Knowing
- Tin Foil Soldier
- Beguiled
- The Pressure’s On
- Try Me Tonight
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