Come gia’ anticipato nell’articolo di “STEVE VAI MUSICA E COSCIENZA” in fase di composizione occorre trovare un silenzio particolare dove trovare la fonte di ispirazione.
Il silenzio interiore è da sempre visto da tutte le tradizioni spirituali, da Oriente a Occidente, come il mezzo attraverso il quale è possibile raggiungere l’Illuminazione interiore. E’ attraverso il silenzio interiore che è possibile porre un freno al continuo chiacchiericcio presente nelle nostre menti impazzite chiamato “dialogo interiore”. Spesso il chiacchiericcio interiore diventa frenetico, la mente salta di palo in frasca, da un pensiero all’altro, senza sosta, senza tregua e alla fine ci perdiamo completamente, cadendo vittima dello spietato gioco dell’io: ci identifichiamo con i nostri pensieri, pensiamo di essere i nostri pensieri. La ricerca del silenzio interiore è a volte scoraggiante: la mente è così restia a frenare questa produzione frenetica di pensieri che spesso ci sembra impossibile, quasi inimmaginabile riuscire a fermarla in qualche modo. Sembra un’impresa ardua ma con impegno si possono controllare i dialoghi interiori della mente ed indirizzarli verso pensieri lucidi che ci aiutano sia a modificare il nostro stato interiore che a creare. La parola creare è fortemente collegata alla parola comporre ed infatti la composizione non e ‘altro che un atto di creazione dell’artista. Ecco qui che la composizione rispecchia molteplici aspetti della personalità del musicista: la sua preparazione tecnica, il suo background personale e musicale, la sua intuizione e genialità, il suo carattere, le sue attitudini e le sue speranze.
Sono tanti i fattori che costituiscono la creazione di un brano, una melodia, un ritornello, un riff e per far questo occorre essere CENTRATI. Per essere centrati occorre avere lucidità interiore ovvero essere sgombri da fardelli interiori che ci impediscono di comporre quello che abbiamo in testa. A volte la musica diventa uno status di NO MIND quando l’artista vuole sfogarsi e mettere in note tutto il suo malcontento e il risultato è portentoso anche in questo caso. Infatti il NO MIND diventa un focus e l’artista melanconico ad esempio ha come unico oggetto mentale il fatto di trasporre in musica quella sensazione del quale si vorrebbe liberare. Ci riesce perché non esistono altri pensieri in quel momento e la melanconia si trasforma magicamente come risultato, trasmessa nelle note che prendono dimensione e colore .Come indicato da Steve Vai esistono vari metodi per ottenere il NO MIND e il principale metodo è quello indicato dal NAGUAL nei testi di Castaneda. Infatti il Nagual è una tecnica personale che ha come fondamento il controllo dei pensieri come base. Steve Vai indicava lo sciamanesimo come fonte del suo ingegno e non a caso. Infatti le tecniche di sciamanesimo e del Nagual hanno in comune l’arte del CENTRAMENTO dei PENSIERI e del controllo del dialogo mentale.
Il mondo della musica fa parte in maniera così profonda della crescita interiore che raggiungere il famoso “lampo di genio” in maniera inaspettata e bizzarra non è altro che un RISULTATO del nostro lavoro su sé stessi.
Buona Musica e No-MIND!
Musicaeanima.com
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