Paradise Lost ‘Draconian Times’ e il suo significato

I fondatori dei Paradise Lost sono tornati da poco con il progetto HOST ‘IX’ da noi recensito. Con l’occasione riprendiamo uno dei dischi fondamentali della carriera della band ovvero ‘Draconian Times’ cercando di dare una lettura più profonda del significato dei testi.

La musica

Enchantment è l’incanto della prima canzone del disco.  L’apertura del cd inizia con questa magica traccia (cadenzata e solenne) e si viene trasportati subito nel nuovo mondo del gruppo di Halifax. Un piano delicato e di chitarre che tirano fuori melodie che ti fanno sognare ad occhi aperti e di una sezione ritmica compatta e decisa. Ovviamente la magia non si ferma alla prima traccia, infatti come non si può rimanere affascinati da canzoni come la dinamica Hallowed Land o la trascinante The Last Time?

Gli abissi della disperazione vengono raggiunti con la drammatica Forever Failure (introdotta da un’inquietante dichiarazione del serial killer più famoso della storia, Charles Manson). E’ una registrazione di Manson durante il processo che dichiara : “I understand procedures, i understand regolations and i don’t understand sorry”. Ovvero “capisco le procedure capisco i regolamenti ma non conosco le scuse”. (Apriamo una piccola parentesi: Manson disse così perché non si sentiva colpevole. La storia è molto complessa e il sistema ci ha fatto credere che Manson fosse solo un folle squilibrato ed assassino spietato. Ma siamo sicuri che sia così? Il film ‘C’era una volta a… Hollywood ha dato qualche indizio in più sulla questione).

Quando poi gli inglesi decidono di premere il piede sull’acceleratore non scherzano affatto: Once Solemn è tirata e cattiva al punto giusto . In questi cinque pezzi il contagio irreversibile (nel senso che non vi abbandonerà più e voi non potrete farne a meno) di Holmes e soci è già completato ma il disco ci riserva altre graditissime sorprese come la stupenda Shadow Kings (impossibile dimenticarne il ritornello), le potenti ed oscure Yearn for Change ed I See Your Face, fino ad arrivare alla conclusiva Jaded (lenta e sognante) degna chiusura di un’opera che ha lasciato il segno, basti pensare a quanti gruppi gothic l’hanno presa come punto di riferimento.

I Tempi Draconiani



La copertina indica una persona addormentata forse morta circondata da falene e altre farfalle. La tonalità è rossa e il corpo è blu forse ad indicare la cessazione o il possibile risveglio? Il titolo del disco è “Draconian Times” ma cosa sono questi tempi draconiani?
Per culto draconiano si intende il culto del serpente di fuoco (rappresentato astronomicamente dalla costellazione del Drago, Draco in latino) celebrato nell’Egitto pre-monumentale, che riprende e consolida tradizioni magiche africane ancora più antiche che si perdono nella notte dei tempi. Il culto draconiano può anche essere identificato con la “tradizione tifoniana”. Per tradizione tifoniana (vedi anche “culto draconiano”) intendiamo la fioritura nel periodo egizio pre-monumentale dei culti africani e della magia stellare primordiale. La figura di Tifone è presente prima negli antichissimi culti africani (la cui figura veniva associata alla Dea Madre) e poi presso gli egizi. Dal punto di vista astronomico Tifone veniva rappresentato dalle sette stelle che compongono l’asterismo cosiddetto dell’Orsa Maggiore. Le sette stelle (anime) di Tifone vengono manifestate da Seth (Sirio), il suo figlio nel Sud. Per approfondimenti sulla tradizione tifoniana consigliamo la lettura del testo: “I culti dell’ombra” di Kenneth Grant che è uno dei più autorevoli rappresentanti di questa corrente. Viene comunque anche definito “corrente ofidiana”, quando non è associato al periodo egizio, Vi sono molte relazioni tra il culto draconiano/ofidiano e le correnti tantriche legate al cosiddetto Sentiero della Mano Sinistra (Vama Marg) ed al culto della dea Kali.
I tempi draconiani come sono interpretati dai Paradise Lost? Nello specifico lo intendono alla maniera classica. I tempi Draconiani sono considerati tempi oscuri per l’umanità. Nella musica è espressa un oscurità latente ma in ogni canzone c’è una speranza, una positività. “Esce il sole “tramite gli arpeggi e i solo di un ispiratissimo Greg Mackintosh. Il chitarrista ricama note dopo note accompagnando delicatamente anche la ritmica quando si presenta poderosa, quadrata potente .Ogni canzone è un singolo, una perla di inspirazione musicale unica nel suo genere. Il platter è definito gothic metal come genere ed effettivamente è adatto per scenari invernali od autunnali ma il calore  e l’emozione che suscita questo disco è davvero per poche band.

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fonte libri: “I culti dell’ombra” di Kenneth Grant

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