Un disco ispirato tra elettronica e la migliore ambient

L’atmosfera inquietante e cavernosa si fonde nel buio mentre Barwick attraversa registri alti e bassi, evocando senza parole. Questi non sono sentimenti che tradizionalmente si associano alla tregua, o alla musica di Barwick, eppure il disco è una discesa rendendo il viaggio psichico più completo. Finisce nel caos, con quella che sembra una tempesta di fulmini e un taglio improvviso al nero.

C’è qualcosa di cinematografico in questo platter sorprendente, una qualità che è più esplicita nel climax dall’ascolto dell’album alla fine dei suoi lati A e B. “In Light”, scritta e registrata con Jónsi di Sigur Rós, abbina cori anthemici a versi lenti e incantatori. Questa è musica a cavallo di stelle, che riempie il mondo, il tipo di cosa che rischia di scoppiare per arrivare alla trascendenza. La sua struttura è anche fondamentalmente diversa dalla musica precedente di Barwick: più robusta, meno diafana. La collaborazione di Nosaj Thing “Nod” ha la forma di un’ascesa e una caduta rapida e si fa sentire come un essere vivente. L’effetto è profondamente empatico.

Sebbene la sua musica precedente sia stata spesso paragonata a quella di Brian Eno, Barwick ha respinto l’idea di prendere spunti significativi dalle sue serie ambient. E mentre è chiaro che è stata attinta da quel serbatoio concettuale in una certa misura (la sua installazione sonora per uno spazio nella hall di un hotel è stata commissionata dai fan dichiarati di Eno), su ‘Healing Is a Miracle’, non è mai stata più lontana dalla categoria della musica di sottofondo. Sinceramente questo attira l’attenzione su questo disco. È una vera rivelazione.

Tracklist

01. Inspirit
02. Oh, Memory ft. Mary Lattimore
03. Healing Is a Miracle
04. In Light ft. Jónsi
05. Safe
06. Flowers
07. Wishing Well
08. Nod ft. Nosaj Thing

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